Museo Archeologico Nazionale di Venezia

La Nostra Storia

Su Piazza dal 1596

1523
1523

ILLUSTRE PRECEDENTE

Domenico Grimani lascia in eredità alla Repubblica di Venezia la sua raccolta d'arte. La Signoria restituisce alla famiglia la maggior parte delle sculture e dei quadri, trattenendo soltanto sedici marmi antichi - undici busti e cinque statue - che fin dal 1525 trovano posto in una sala di Palazzo Ducale, denominata Sala delle Teste dalla loro presenza.
1587
1587

UN DONO GENEROSO

Nel 1587 Giovanni Grimani, patriarca d’Aquileia, dona la sua celebre raccolta di scultura antica alla Serenissima Repubblica. Desidera però che le statue restino unite ed esposte in modo conveniente al loro valore. Gli stranieri in visita a Venezia, «dopo aver veduto l’Arsenale e le altre cose meravigliose della città», potranno così ammirare come cosa degna di nota anche la pubblica collezione di antichità.
1596
1596

IL PUBBLICO STATUARIO

Dopo anni di preparativi, la scelta di una sede illustre – il Vestibolo della Biblioteca Marciana in Piazza San Marco – e dell'architetto Vincenzo Scamozzi, i marmi antichi lasciano Palazzo Grimani, registrati in accurati inventari e bollati con sigilli in piombo col leone di San Marco. Il 19 agosto 1596, il procuratore Federico Contarini dichiara in Senato che i lavori sono terminati e il museo completato.
1616-1625
1616-1625

IL PRIMO SECOLO DI VITA

Il primo secolo di vita porta alcune modifiche all’assetto del museo. Nel 1616 alcune sculture vanno a decorare le nicchie della facciata dell’Orologio nel cortile di Palazzo Ducale, completata in stile classico. Pochi anni dopo viene trasferita a Palazzo Ducale anche una statua greca raffigurante Atena. Infine nel 1625, il Senato decide di abbellire le Sala d’Armi del Consiglio dei Dieci ancora con tre busti antichi del museo.
1683
1683

UN TESORO DI MONETE

Nel 1683 il senatore Pietro Morosini nomina la Repubblica di San Marco erede della sua raccolta di monete e medaglie: 3400 esemplari. La Serenissima decide di custodirla a Palazzo Ducale, nella Sala d’Armi del Consiglio dei Dieci, e di incaricare di prepararne il catalogo a uno dei più importanti esperti del tempo, il medico ed erudito francese Charles Patin. Il catalogo, intitolato ``Tesoro di monete antiche e moderne``, è uno dei primi e più significativi libri di numismatica edito in Italia.
1736
1736

IL CATALOGO ZANETTI

Anton Maria Zanetti il Giovane sarà Custode della Marciana dal 1737 al 1778. A lui si deve il primo catalogo illustrato delle sculture del museo. In tre volumi, egli ordina i disegni di 224 sculture con dettagliate descrizioni dei soggetti e cinque disegni d'insieme delle pareti dell’Antisala e dello spazio centrale. Il catalogo verrà in seguito usato a fini amministrativi e come guida illustrata alla raccolta.
1784-1795
1784-1795

AL TRAMONTO DELLA SERENISSIMA

Nel 1784 libri, monete e medaglie, gemme e cammei, bronzi e bronzetti dell’Abbazia di San Giovanni di Verdara, a Padova, passano alla Serenissima in seguito alla soppressione dell’ordine dei Canonici Regolari Lateranensi. Nel marzo del 1795, col lascito testamentario dell'ambasciatore Girolamo Zulian, arriva una raccolta di più di 200 opere: marmi classici, ceramiche antiche, esemplari di arte egizia, bronzetti, gemme antiche e moderne. L'allora custode dello Statuario, Jacopo Morelli, e lo scultore Antonio Canova progettano un ampliamento del museo.
1812
1812

IL TRASLOCO

Il 29 agosto 1811, il Viceré d’Italia, Eugenio de Beauharnais, decreta lo spostamento di biblioteca e museo nel Palazzo ex-Ducale «al 1° gennaio prossimo al più tardi». Inizia così nuova fase della storia del museo. A seguito del trasloco, marmi e iscrizioni vennero disposti nelle sale più grandi, del Maggior Consiglio e dello Scrutinio. Il progetto di allestimento, puramente decorativo, viene affidato al pittore e scenografo Giuseppe Borsato, che in quegli anni si occupa della decorazione di Palazzo Reale.
1846
1846

NELLE STANZE DEL DOGE

Nel 1825 Pietro Bettio, propone un progetto di risistemazione delle sculture del museo nell’appartamento già dogale. Viene perciò istituita una commissione, di cui facevano parte lo stesso Bettio, l’erudito Emanuele Cicogna e lo scultore Luigi Zandomeneghi. Nel frattempo Venezia è diventata austriaca. Per interessamento del viceré del Lombardo-Veneto si trovano i fondi necessari ai lavori di adattamento, che si concludono nel 1846, nonostante il timore che il nuovo allestimento possa compromettere la solidità della costruzione.
1865-1895
1865-1895

IL REGIO MUSEO ARCHEOLOGICO

Nel 1865 l’abate Giuseppe Valentinelli pubblica il primo catalogo a stampa del museo. Con Regio Decreto del 13 marzo 1882, questo viene separato dalla biblioteca, anche se sul piano amministrativo ciò avverrà solo con la creazione della Soprintendenza ai Musei e Scavi del Veneto nel 1900. Verso la fine del secolo verrà infine riordinato da Adolfo Venturi e Lucio Mariani (1895) e subito “smontato”; infatti, a causa di problemi statici prima verranno spostate le statue più pesanti, poi trasferito anche il resto.
1909-1911
1909-1911

IL PRIMO ALLESTIMENTO SCIENTIFICO

Nel 1909 gli archeologi Gherardo Ghirardini e Giuseppe Pellegrini progettano il primo allestimento scientifico del museo. L’ordinamento prevede una divisione nelle sezioni «classica» e «medievale e moderna» e si propone di esporre le sculture secondo cronologia e stile. Il museo trasloca al primo piano dell’ala orientale di Palazzo Ducale. Nel 1911 Pellegrini inizia a preparare un nuovo catalogo, il primo corredato di fotografie, che rimane purtroppo incompleto.
1923-1926
1923-1926

NELLE PROCURATIE NUOVE

Nel 1920 al museo viene destinata un parte del primo piano dell’ex Palazzo Reale nelle Procuratie Nuove. Tra il 1923 e il 1926, il professor Carlo Anti dell’Università di Padova organizza il nuovo allestimento. Le opere saranno sistemate in dodici sale, suddivise per epoche, correnti artistiche e soggetti illustrando l’evoluzione della scultura greca e romana tra il quinto secolo a.C. e il terzo secolo d.C. Monete, avori, gemme e bronzi vengono riuniti in un ambiente a parte. Nel 1930 viene anche pubblicata una nuova guida.
1939
1939

IL DEPOSITO CORRER

Alla fine degli anni trenta Bruna Forlati Tamaro negozia con il vicino Museo Correr il deposito delle antichità di proprietà civica presso il museo statale. Agli archeologi dello Stato viene affidata la cura dei materiali antichi delle collezioni civiche con un deposito temporaneo. Nel 1939, dunque, i reperti del Correr trovano posto in alcuni ambienti del piano ammezzato, con ingresso indipendente. Tale soluzione sarà presto superata dalla stessa Forlati.
1949-1952
1949-1952

IL MUSEO SI ALLARGA

Dopo la seconda guerra mondiale, Bruna Forlati Tamaro, direttrice del museo dal 1936, decide di rinnovarlo. I lavori dureranno dal 1949 al 1952: alcuni degli allestimenti Anti saranno ritoccati e il museo si allargherà in quattro nuove sale. Forlati cura anche una nuova disposizione delle raccolte archeologiche del Museo Correr, che lasciano l’ammezzato, mantenendo però la separazione tra le sculture di proprietà statale e civica, mentre per ceramiche e antichità egizie tale distinzione verrà a cadere. Nel 1953 Forlati realizza inoltre una nuova guida illustrata del museo.
1978-1983
1978-1983

CHIUSO PER LAVORI

Nel 1978 il Museo Archeologico di Venezia chiude a causa «dell’assoluta degradazione degli ambienti». Riaprirà nel 1983, dopo i restauri. Nel frattempo, le sculture greche e romane del museo saranno restaurate e dotate di nuove didascalie. Il direttore Michele Tombolani (1976-1989) guiderà la catalogazione di monete greche, ceramica greca e vetri romani. Nel 1982 infine l’archeologo ed esploratore Giancarlo Ligabue donerà al museo un cospicuo gruppo di bronzi protostorici, che riunisce esemplari scoperti in Veneto nella zona di Treviso.
1997-1999
1997-1999

NEL CIRCUITO MARCIANO

Con Giovanna Luisa Ravagnan (1992-2002) il museo entra nel nuovo millennio. Archeologa esperta, studia le collezioni e interviene sull’allestimento introducendo le prime schede di sala. Crea dal nulla una sezione didattica e apre il museo alle mostre temporanee. Nel 1997 viene così organizzata, in collaborazione con la Biblioteca Nazionale Marciana, una grande esposizione dedicata ai quattrocento anni dello Statuario Pubblico. Dal 1999, il museo è tra i promotori del biglietto unico del Circuito Marciano, prima esperienza di questo tipo in Italia.

Tutti i giorni 10:00 - 18:00
Chiuso 1 gennaio e 25 dicembre

Piazza S. Marco 17 - Venezia Italia
Ingresso dal Museo Correr