Artemide

Marmi e cloni digitali

Il Museo Archeologico in trasferta

 

In occasione del prestito della statua di Artemide  al Museo Archeologico e d’Arte della Maremma, a Grosseto, il Museo Archeologico Nazionale di Venezia ha voluto colmare questa assenza all’interno della sua collezione, presentando un clone digitale in grado di narrare i mutamenti formali dell’artefatto in un video realizzato in collaborazione con l’Università Iuav di Venezia.

Per le operazioni di rilievo della statua e della testa, finora custodita in deposito e sostituita agli inizi del Novecento, sono state utilizzate metodologie indirette, tipiche della fotogrammetria digitale, e software basati su algoritmi di Structure from Motion (SfM).

A partire da una sequenza di immagini fotografiche, acquisite con una fotocamera digitale full frame Nikon D800E, si sono generati due modelli numerici mappati con texture ad altissima risoluzione. La mesh poligonale del corpo lapideo, ottenuta in ambiente digitale, è stata successivamente sottoposta ad operazioni di anastilosi, per separare le diverse parti anatomiche aggiunte in diverse epoche, restituendo la forma originale della scultura appartenuta alla famiglia Grimani, in accordo con le fonti storiche e iconografiche.

Data la natura antropomorfica e la complessità delle superfici geometriche molta attenzione è stata riposta sul controllo dei vertici, spigoli e facce, analizzando e modificando in maniera puntuale ogni porzione coinvolta nell’azione di sezione delle parti.

Tenendo conto dei segni di discontinuità della superficie poligonale, nella statua di Artemide sono stati individuati e separati digitalmente tre elementi: la testa in gesso, riconducibile al de-restauro di Gerardo Ghirardini e Giuseppe Pellegrini del 1909, una porzione del piede sinistro e il basamento.

Per facilitare la comprensione delle trasformazioni estetiche e morfologiche, subite nei secoli, è stato simulato un gioco di smontaggio e rimontaggio delle varie parti mediante un’animazione 3D.

In pochi minuti la sequenza di immagini illustra progressivamente le mutazioni formali di Artemide: dalla configurazione attuale, dopo una rotazione completa attorno al proprio asse, si avvia un processo di scomposizione anatomica che rivela la natura del reperto originale – un busto femminile acefalo con ulteriori asportazioni, soprattutto in corrispondenza dell’arto superiore destro e del piede sinistro. Successivamente viene evidenziato il completamento rinascimentale che prevede l’inserimento di una testa di diversa epoca, l’aggiunta della porzione mancante del piede e del basamento. Infine, la sostituzione della testa novecentesca, un calco in gesso che imita l’Artemide custodita al Museo Nazionale di Napoli, chiudendo la narrazione per restituire al visitatore l’immagine della dea così come viene mostrata oggi al Museo Archeologico Nazionale di Venezia.

 

 

Il video dimostra come l’applicazione delle tecnologie digitali consenta di intervenire in maniera non invasiva sulle statue, per evidenziare i segni di rottura, le stratificazioni e rimaneggiamenti dei marmi antichi, fornendo una conoscenza più approfondita del nostro patrimonio artistico e culturale.

Il supporto digitale, soprattutto nella sua declinazione tridimensionale – in presenza o come in questa circostanza in assenza dell’opera – favorisce una maggiore analisi critica di archetipi perduti o mutati nel tempo, ma anche una loro valorizzazione, promozione e fruizione in ambito espositivo.

 

Gabriella Liva, Massimiliano Ciammaichella

Università Iuav di Venezia

 

 

Protocollo di intesa tra l’Università Iuav di Venezia e la Direzione Regionale Musei del Veneto, per attivare forme di collaborazione al fine di sviluppare e promuovere la ricerca sul tema: La statuaria del Museo Archeologico Nazionale di Venezia. Progetto di digitalizzazione, restituzione grafica ed esposizione. Responsabili: Massimiliano Ciammaichella e Daniele Ferrara.

 

Assegno di ricerca 2019-21, La statuaria del Museo Archeologico Nazionale di Venezia. Progetto di digitalizzazione, restituzione grafica ed esposizione; assegnista: Gabriella Liva, responsabili scientifici: Massimiliano Ciammaichella e Monica Centanni.

 

Seminario 2023, Stratificazioni Di Memorie. Scenari Espositivi e Narrazioni Digitali, a cura di Gabriella Liva, Massimiliano Ciammaichella, aula Magna, Tolentini, Università Iuav di Venezia, 4 maggio 2023.

 

 

Per approfondire:

Liva Gabriella, Ciammaichella Massimiliano (2022). Visioni in movimento e spazi espositivi di memorie in transito. In: Aa. Vv. Dialoghi. Visioni e Visualità. 43° Convegno internazionale dei Docenti delle Discipline della Rappresentazione.

Liva Gabriella (2021). Digital identities. Technologies for the Conservation, Reconstruction and Fruition of the Sculptural Heritage/Identità digitali. Le tecnologie per la conservazione, ricostruzione e fruizione del patrimonio scultoreo. In DisegnareCon, vol. 14, n. 27.

Liva Gabriella (2021). Immagini divine: le metamorfosi digitali nei corpi antichi. In Disegnare Idee Immagini, n. 61.

Ciammmaichella Massimiliano, Liva Gabriella (2021). Machines For Thinking And Bodies To Preserve. Exhibition Proposal For The Venice National Archaeological Museum. In Scires-it.

Ciammmaichella Massimiliano, Liva Gabriella (2021). Mutant Bodies. Statue Digitization and Exhibition at the National Archaeological Museum of Venice. Editorial Team: Cristiana Bartolomei, Alfonso Ippolito, Simone Helena Tanoue Vizioli (a cura di). Digital Modernism Heritage Lexicon. Chan: Springer.

Ciammaichella Massimiliano, Liva Gabriella (2020). Immagine originaria e stratificazione di identità mutate. Original image and stratification of mutated identities. In: Aa. Vv. Connettere. Un disegno per annodare e tessere. 42° Convegno internazionale dei Docenti delle Discipline della Rappresentazione.

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